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Raccolta fondi per la Mensa dei Poveri
Non è semplice rintracciare attività rotariane che abbiano una continuità temporale superiore ad uno o due anni. L’attività per la mensa San Francesco, nel quartiere Carmine di Salerno, risale alla felice intuizione, nel 2006, del Presidente Andrea Carraro ed è proseguita fino ad oggi senza interruzioni, anzi con crescente sforzo.
Diceva un vecchio detto che “per fare il bene, bisogna farlo bene”. In tale ottica si è preferito non limitare il concreto intervento al solo periodo natalizio, ma contattare periodicamente il responsabile, Mario Conte, e seguire le sue indicazioni circa i bisogni reali ed effettivi della struttura. A tale richieste sono seguiti acquisti di generi alimentari, che sono stati consegnati immediatamente e senza intermediari. Abbiamo incontrato le persone, le abbiamo conosciute e supportate con grande praticità, nel migliore spirito rotariano. La mensa è divenuta, purtroppo, il ristorante più affollato di Salerno all’ora del pranzo, in meno di dieci anni il numero degli ospiti è quasi raddoppiato, fino a giungere ad una media prossima ai duecento pasti giornalieri. Pare evidente che ogni, pur lodevole, sforzo fatto non ha potuto che dare sollievo temporaneo alle incalzanti esigenze quotidiane, tamponare almeno in parte una emergenza di cui si fanno carico quotidianamente alcuni lodevoli volontari.
Un progetto è realmente valido non solo se dura nel tempo, ma anche se è articolato su più livelli. Nella prospettiva, parimenti importante, della sensibilizzazione esterna particolare attenzione è stata dedicata al rapporto con il Rotaract, il quale ha seguito da oltre un decennio il progetto, anche in maniera autonoma. Sempre massiccio, inoltre, è stato l’intervento dei soci del club alla annuale raccolta settembrina, di fondi, insieme all’intera famiglia rotariana salernitana. Il club, dunque, si è reso promotore di una attività poliennale, concreta, di sensibilizzazione, facendo squadra.
L’auspicio non può che essere quello di implementare gli sforzi materiali e di informazione verso la cittadinanza e le istituzioni, affinché, grazie anche al Rotary, l’accoglienza agli ultimi, poco importa da dove vengono o perché sono a chiedere il pane, diventi una sentita abitudine della comunità.