Le poesie di Alfonso Gatto scelte dal critico e storico della poesia Francesco Napoli, hanno per filo conduttore la luna, quest'anno che la luna e la poesia sono strettamente associate e richiamate dai quarant'anni delo sbarco dell'uomo sull'astro sempre sognato.
La luna descritta dal nostro poeta è vista nel suo multiforme influsso in chi la guarda: sognante, smorta, fredda, malinconica, allegra, sepolcrale, cadente, ma è sempre la luna del poeta, cioè il punto di riferimento legato alla vita e al sentire degli uomini.
E’ vero! Questa potrebbe sembrare una visione romantica della poesia; pur tuttavia, poiché l'opera di Alfonso Gatto non è monocorde o monotona bensì così ricca di suoni e colori, di venature provenienti da qualsivoglia territorio letterario, può anche considerarsi romantica nel'esclusiva modaltà gattina.
La poesia è, comunque, un mezzo nobile per arrivare al cuore dell’uomo ed è per questo che il nostro poeta nel preambolo al volume Poesie terminò affermando: “Voglio che la poesia sia la sola a dire chi sono, come sono vissuto e perché, e con la naturalezza che le è propria. Questo mi basta … Sarò lieto se cercherete d’immaginarmi a modo vostro e con l’aiuto delle mie parole.”
Salerno, 13 luglio 2009