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Mission del Progetto Africa

 

 

LA EVOLUZIONE DEL PROGETTO AFRICA DEL ROTARY CLUB SALERNO
LE PRIME INIZIATIVE


Il Rotary Club Salerno si è posto come obiettivo, a partire dall’anno rotariano 2001-2002, sotto la Presidenza di Antonio Bottiglieri, un progetto umanitario a favore di una struttura sanitaria in Africa, che portasse il nome del Rotary di Salerno e per suo tramite anche il ricordo della gloriosa Scuola Medica Salernitana (Progetto Africa).
L’obiettivo fu identificato nell’Ospedale di Lacor, vicino alla città di Gulu, in Uganda, ed in particolare nella ristrutturazione del reparto Tubercolosi dell’Ospedale. Tale obiettivo appariva concretamente realizzabile in quanto operante  in un contesto dove già l’Istituto Superiore di Sanità (I.S.S.) era presente da molti anni in collaborazione con gli operatori locali, e pertanto possedeva tutte le premesse di concretezza, utilità e persistenza, ed inoltre consentiva la possibilità di controllare l’andamento e la conclusione degli interventi finanziati.
L’Ospedale di Lacor, fondato nel 1961 dai coniugi Dr. Piero Corti, italiano, e Dr.ssa Lucille Teasdale, canadese, è diventato grazie al loro impegno ed a quello di tanti volontari l’unica struttura capace di affrontare efficacemente le drammatiche emergenze sanitarie del nord Uganda, prime tra tutte l’AIDS ma anche le epidemie da virus Ebola e di altre malattie infettive endemiche nella zona. Nonostante le condizioni di lavoro molto difficili in cui si è trovato ad operare negli ultimi 20 anni, tra le quali le attività di guerriglia esistente nel nord Uganda, l'ospedale si è sviluppato divenendo il secondo ospedale del paese per quanto riguarda sia il numero di posti letto che la qualità delle cure offerte ai pazienti. Dopo decenni di attività a favore dell’ospedale, la Dr.ssa Teasdale è deceduta nel 1996 a causa di un'infezione da HIV acquisita durante la sua attività chirurgica. Il Dr. Corti è deceduto nell’Aprile 2003. Entrambi hanno voluto essere sepolti al Lacor.
Pur essendo l’ospedale ben attrezzato dal punto di vista strutturale, per gli aiuti canalizzati dall’I.S.S. e da varie Organizzazioni non governative, purtuttavia persistevano notevoli difficoltà economiche per intraprendere iniziative di una certa complessità come quella della ristrutturazione del reparto TBC.


LE TAPPE DEL PROGETTO AFRICA


Nel 2001 il Progetto di ristrutturazione del reparto Tubercolosi dell'Ospedale di Lacor, con un costo previsto  di circa 40 milioni di lire, sulla base di appositi preventivi e di un progetto esecutivo,  fu approvata dal Consiglio Direttivo sotto la presidenza di Antonio Bottiglieri.
Fu dato inizio ad una raccolta di fondi con iniziative di vario tipo: la più rilevante, ai fini economici, fu l’asta di beneficenza di opere di artisti salernitani effettuata il 17 giugno 2002.
Altri fondi per il Progetto Africa furono raccolti con gli  incontri “al caffè” con le principali istituzioni salernitane, con altre iniziative collaterali, e con donazioni spontanee liberali. Dopo una iniziale raccolta di fondi, fu dato inizio concreto all’iniziativa promuovendo un incontro con Padre Elio Croce, Missionario Comboniano e amministratore dell’Ospedale di Lacor, in un momento della sua breve presenza in Italia, al quale, nel corso di una nostra Conviviale tenuta il 29.4.2002, furono consegnati 10.000 € per dare avvio concreto ai lavori di ristrutturazione, che iniziarono nel giugno 2002.
Un particolare e significativo segnale di apprezzamento per  la nostra iniziativa di solidarietà venne da S.E. Mons. Cardinal Arinze, Presidente del  Consiglio Pontificio per il Dialogo Interreligioso, che volle presenziare ad una nostra Conviviale sul Progetto Africa tenutasi il 18 marzo 2002.
I lavori di ristrutturazione del reparto proseguirono alacremente nel corso del 2002 e nel 2003, anche utilizzando un ulteriore versamento di 10.000 € inviato a Lacor nell’estate del 2003.
In una conviviale tenuta a Salerno il 22.9.2003 l’avanzamento dei lavori di ristrutturazione fu descritto dalla Dr.ssa Dominique Corti, figlia dei fondatori dell’Ospedale, che dirige una Fondazione intestata al nome dei suoi genitori. La Dr.ssa Corti, nel corso della relazione sottolineò come la ristrutturazione del reparto TBC avrebbe consentito di fare fronte con maggiore efficacia ad alcune delle più serie problematiche sanitarie della regione. Quella serata si concluse con la consegna alla Dr.ssa Corti della Paul Harris Fellowship in memoria del padre Dr. Piero Corti, scomparso nell’aprile 2003, come risconoscimento da parte del Rotary Salerno del suo impegno di una vita intera spesa per il sostegno e l’aiuto medico ed umano a favore delle popolazioni africane.
I lavori di ristrutturazione del reparto TBC dell’Ospedale terminarono definitivamente nei primi mesi del 2004, consentendo quindi l’inizio delle attività sanitarie nella nuova struttura. Questa parte del Progetto Africa può dirsi pertanto concluso.


GLI SVILUPPI DEL PROGETTO AFRICA


Già dall’inizio era stato un chiaro intendimento del Rotary Club Salerno che il Progetto Africa non potesse esaurirsi con la ristrutturazione del reparto TBC dell’Ospedale, ma che dovesse proseguire ampliandosi all’  ambito della formazione delle professionalità mediche locali nel quale il Rotary Club Salerno dovesse intervenire efficacemente, anche per dare significato al suo intendimento di tramandare il ricordo della Scuola Medica Salernitana.
L’occasione per conseguire tale traguardo si è recentemente manifestata concretamente: è stata infatti stipulata nel 2004 una convenzione tra la Università di Gulu e la Università Federico II di Napoli per la nascita di una nuova Facoltà di Medicina, prima non presente presso la Università di Gulu. La convenzione prevede missioni di Docenti italiani che possano dare l’avvio al progetto e coordinare le attività didattico-formative dei docenti locali. Il progetto prevede l’apporto di Docenti anche di altre Università che vorranno aderire alla Convenzione. Naturalmente l’Ospedale di Lacor, insieme all'Ospedale governativo di Gulu, costituiscono il nucleo fondamenlate della nuova Scuola Medica, che si sviluppa in nuove strutture già predisposte per la didattica. Il progetto nasce per favorire la creazione di professionalità locali adeguate che possano affrontare efficacemente le emergenze medico-sociali di quell’area.
Il Rotary Club Salerno è già intervenuto in prima persona come partner di questo progetto stipulando nel 2005 un separato accordo con la Università Federico II di Napoli per contribuire allo sviluppo del progetto con fondi aggiuntivi raccolti con le iniziative sul territorio del Rotary Club Salerno. Questi sono stati utilizzati per  finanziare, tra la fine del 2005 e la prima parted el 2006, l’invio di 3 Specializzandi in Pediatria  e di un Dottore di Ricerca in Cardiologia presso la neonata Facoltà di Medicina Ugandese.
La Facoltà di Medicina di Gulu sta procedendo ad un ritmo inatteso e già manifesta una presenza significativa in Uganda, dopo due soli anni di vita. Il futuro prossimo dipende ancora molto dalla  collaborazione italiana sia sul piano della metodologia didattica sia sul piano più vastamente culturale ed organizzativo. I corsi del 2° anno e quelli della prima parte del 3° anno si sono svolti con nuovi docenti e grande impegno da parte degli studenti. Sono stati iscritti 50 studenti con Borsa Governativa e 10 studenti finanziati da enti e privati. Gli studenti provengono da ogni distretto dell’Uganda , con una prevalenza dalla regione più sfortunata del Nord. Gli studenti sono alloggiati in un Ostello costruito da privati, con una sistemazione per ora dignitosa (sono 120): l’anno prossimo bisogna disporre di un nuovo ostello.
Gli studenti del 2° e del 3° anno hanno iniziato a frequentare dei reparti clinici dei due ospedali di Gulu e Lacor, con l’ obiettivo di acquisire familiarità con l’ambiente sanitario, capacità di comunicazione col paziente ed abilità manuali di tipo infermieristico. Sono divisi in gruppi di 4-5 per una rotazione che dura 3 mesi, per 3 mattine della settimana e riportano in un libretto/diario le esperienze cliniche affrontate.
10 docenti italiani (7 della Federico II)  hanno tenuto corsi compatti al primo e al secondo anno, ad Ottobre 2005 sono iniziati i corsi del II anno, e a settembre 2006 quelli del III anno. Il contributo italiano è stato determinante in questa prima fase, data la  quasi totale assenza di docenti esperti di formazione. Il panorama sta rapidamente cambiando per l’acquisizione di docenti ugandesi esperti.
Ovviamente la nuova Facoltà ha bisogno crescente, proprio a causa del notevole sviluppo delle attività didattico-formative e dell’aumento del numero degli studenti, di supporti economici, risorse didattiche e comunque di aiuti materiali e concreti per sostenere il suo sviluppo che è molto promettente, e che consentirebbe la costituzione di una classe di medici locali ben formati per affrontare e prevenire nel modo migliore le severe emergenze socio-sanitarie di quella Regione.


IL PROGETTO UGANDA ATTUALE DEL ROTARY CLUB SALERNO:
SOSTEGNO ALLO SVILUPPO DELLE FASCE DEBOLI DELLA POPOLAZIONE DEL NORD UGANDA NELL'AMBITO DEL MANTENIMENTO DELLA PACE ATTRAVERSO IL SUPPORTO DELLE POTENZIALITA' SANITARIE DEGLI OSPEDALI DI LACOR E DI GULU


Facendo seguito alle precedenti iniziative, il Rotary Club Salerno intende proseguire il suo sforzo in questa regione, onde  sostenere concretamente con una ulteriore iniziativa lo sviluppo socio-sanitario della regione di Gulu e del Nord Uganda attraverso il sostegno agli ospedali di Lacor e Gulu che ora soono anche diventati sede della nuova Facoltà di Medicina di Gulu e quindi hanno il ruolo fondamentale di Ospedali di insegnamento e di formazione della futura classe professionale di medici e di altro personale sanitario. Risulta del tutto evidente che solo il continuo processo formativo in ambito sanitario con la formazione ad alto livello delle professionalità locali sarà capace di affrontare e risolvere in modo strutturale e definitivo le gravi problematiche sanitarie di quella regione diffondendo la cultura della conoscenza e della prevenzione, oltre che della diagnosi e della terapia delle malattie predominanti che sono ancora quelle di natura infettiva (AIDS, TBC, malaria, colera, schistosomiasi, infezioni pediatriche ecc). La formazione di una classe sanitaria adeguata sul territorio sarà molto più efficace a questo scopo del solo mero tamponamento delle emergenze, anche se richiederà tempo per visualizzare i suoi frutti.
Pertanto il Rotary Club di Salerno, anche con il supporto di altri Rotary salernitani,  metterà a disposizione proprie risorse economiche per sostenere le attività assistenziali e sanitarie degli ospedali di Gulu e di Lacor, attraverso l'acquisto di attrezzature sanitarie e strumentazioni che sono particolarmente richieste dagli amministratori di questi ospedali (microscopi, ecografi, elettrocardiorafi) in quanto particolarmente necessarie per la diagnosi ed il miglior trattamento delle malattie prevalenti in queste strutture. E' opportuno rilevare che si tratta di strumentazione non particolarmenten complesse, e quindi relativamente facili da utilizzare e semplici da manutendere, il che è importante in quelle realtà, dove strumentazioni molto più complesse rischiano di rimanere negli scantinati imballate per materiale impossibilità di farle funzionare a causa di varie problematiche (mancanza di corrente elettrica, di materiali di consumo, personale tecnico ecc). Pertanto anche in questo caso è opportuno procedere per gradi, in modo da fornire attrezzature che corrispondano ad esigenze sostenibili. E' anche ovvio che il miglioramento delle capacità e potenzialità  diagnostiche di tali ospedali andrà anche a vantaggio delle nuove attività  didattico formative della nuova Facoltà di Medicina, spesso inscindibili da quelle assistenziali, essendo tali ospedali da poco sede di insegnamento e formazione degli studenti di medicina, oltre che di altre figure professionali. Inoltre, il Rotary Club Salerno intende anche supportare la acquisizione da parte della Facoltà di Medicina di Gulu la acquisizione di un Laboratorio didattico completo per gli studenti di Medicina di Gulu, al fine di migliorare la loro formazione e la acquisizione di competenze strumentali nelle procedure della pratica medica.
Pertanto, con tali iniziative il Progetto Africa del Rotary di Salerno si propone di tracciare un ponte con il quale la città di Salerno, attraverso il Rotary, potrà continuare a manifestare la sua solidarietà con la popolazione del nord Uganda contribuendo al suo sviluppo sostenibile.

Carlo Vigorito

Premio Distrettuale RF 2006-07