Sarebbe facile ripercorrere il programma e le numerose attività organizzate per celebrare il Congresso internazionale del Rotary giunto alla sua centesima edizione.
Sarebbe oltremodo facile lodare l’eccellente macchina organizzativa per la sua efficienza che ha visto in campo decine e decine di rotariani non soltanto britannici per accogliere adeguatamente amici provenienti da tutto il mondo.
Sarebbe facile ricordare l’intervento dell'Arcivescovo Emerito Desmond Tutu, relatore principale del Simposio sulla pace mondiale del Rotary, il quale ha dichiarato che il Rotary si è guadagnato il rispetto del mondo: “Quando hanno cominciato a dichiarare di voler eradicare la polio, sono stati in molti a dichiarare che dovevano farsi controllare la testa. Adesso sono solo quattro i Paesi dove la polio è endemica. Questo è fantastico. La meta sarà raggiunta, e questo è fantastico”.
Sarebbe facile ricordare che Jean-François Rischard, relatore principale della Celebrazione degli Alumni del Rotary, da poco in pensione dal suo incarico di Vice presidente europeo della Banca mondiale, ha dichiarato che i Rotariani possono influenzare le decisioni delle persone incaricate ai cambiamenti necessari nel mondo.
Sarebbe ancor più facile suscitare interesse sottolineando che il Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-Moon, intervenuto durante la sessione plenaria di apertura, ha affermato che il Rotary è il cuore e l'anima dell'impegno mondiale per l'eradicazione della polio ed ha promesso la cooperazione e il supporto dell'ONU.
Sarebbe poi facile mostrare una foto dell’attrice Mia Farrow, ambasciatrice dell'UNICEF, durante la terza sessione plenaria, la quale ha detto ai rotariani che sono vicini alla meta, e li ha invitati a fare un po’ di più emozionando profondamente l’uditorio.
E l’elenco sarebbe ancora lungo.
Ma è difficile nell’immediatezza dell’evento tentare di “inventariare” le emozioni ed il carico di amicizia che nei quattro giorni trascorsi al Congresso di Birmingham hanno reso unica e speciale questa esperienza rotariana.
Come è estremamente difficile trasmettere la straordinaria capacità di comprensione e di dialogo tra i migliaia di rotariani che da 156 Paesi di tutto il mondo hanno pacificamente invaso e colorato il NEC (National Exibition Center, il più grande Centro congressi del Regno Unito) e le strade di una città un po’ grigia, ma che ha saputo accogliere con grande stile questo “esercito di pace”.
Capacità di dialogare che non nasce dalla sempre maggiore diffusione dell’inglese quale linguaggio globale (c.d. Globish), ma da una profonda empatia tra persone che condividono, pur non conoscendosi, i princìpi e gli obiettivi del sodalizio rotariano.
Davvero arduo sarebbe provare a descrivere quanto la parola “pace” ed il concetto di “tolleranza tra i popoli” si incarni e si realizzi senza necessità di parole. Colori, lingue, culture, si incrociano e si abbracciano in una dimensione che può apparire irreale. Ciascuno testimone ed attore di una straordinaria azione di fratellanza per l’intera umanità.
Ed allora si comprende perché la parola più spesso utilizzata dai relatori nelle diverse sessioni ufficiali, dal Presidente Internazionale al Segretario Generale, dai Vice Presidenti Internazionali al Presidente della Fondazione Rotary, sia stata “fellowship”, nel senso più profondo di “amicizia rotariana”. Nel senso di quell’amicizia che accomuna persone con differenti storie ed esperienze in ogni angolo del pianeta, persone che condividono sogni e progetti e che lavorano insieme per la loro realizzazione.
Lasciano il segno nel cuore e nella mente i tanti volti di persone che senza conoscersi si chiamano per nome, che hanno sempre un sorriso per la gioia dell’incontro, che nella immediata comprensione trovano subito percorsi comuni della loro storia rotariana e personale e per un idea o un progetto comune.
Quattro giorni di esperienze ed incontri rotariani: e chi per la prima volta entra nella “Casa dell’Amicizia” tra gli innumerevoli stands dei progetti di servizio, della Fondazione Rotary, dei Distretti, dei Club, delle Fellowship, non può non esserne affascinato e coinvolto. Come restare indifferenti agli innumerevoli progetti umanitari che caratterizzano l’azione del Rotary in tutto il mondo? Come non condividere passioni ed interessi con altri amici rotariani attraverso le “fellowship” e le loro iniziative per l’amicizia e la solidarietà ?
Ho stretto ed abbracciato tanti amici e sempre con la gioia e l’entusiasmo dell’essere parte di una grande famiglia. Gioia dell’incontro e gioia del ritrovarsi. Incontrarsi in ogni occasione possibile, Salerno, Los Angeles, Barcellona, Birmingham, … Vienna, Montreal …
E così non può non suscitare un’emozione particolare l’incontro con il Presidente Internazionale D.L. Lee ed il Segretario Generale Ed Futa (che il prossimo anno festeggerà il decennale del prestigioso incarico). Semplicità di gesti e semplicità di parole, ma ambiziosi progetti e traguardi per il futuro dell’umanità.
Ed infine, ma non ultima, l’emozione di poter concorrere in rappresentanza del Club, unitamente agli oltre 16.400 delegati di altri Club provenienti da tutto il mondo, alla elezione del nuovo Presidente. La ruota gira. E come in ogni Club una grande festa che si rinnova ogni anno.
Il neo Presidente John Kenny, il primo scozzese a guidare il Rotary nei suoi 104 anni di storia, ha dichiarato che “fino a quando la terra non sarà dichiarata libera dalla polio, il nostro impegno deve continuare ad essere la nostra prima priorità e il nostro obiettivo principale”.
Kenny ha ribadito l'importanza del ruolo dei singoli rotariani e Rotary Club nel futuro dell'organizzazione, un messaggio rappresentato in pieno dal tema del RI per il 2009/10, Il futuro del Rotary è nelle vostre mani. Kenny ha affermato che “il futuro del Rotary viene deciso ogni giorno, in ogni club, da ognuno di voi. Ogni rotariano aggiunge nuove idee ed energie ai club e distretti. Ognuno può apportare contributi importanti e lasciare ai successori club più forti, comunità più sane e un mondo migliore”.
L’appuntamento per il prossimo Congresso nel giugno 2010 è a Montreal (Canada). Tutto è già pronto e centinaia di rotariani hanno già prenotato la loro partecipazione.
“Partecipazione”, questa è la parola chiave del Rotary: dal Club al Congresso internazionale non si può essere amici e condividere idee e progetti se non si è presenti. Ma perché mancare?!
Se … c’è sempre un motivo per essere rotariano, c’è sempre un motivo per partecipare!
Marco Marinaro
ITFR Chairman